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Generazioni e amicizia

un ponte tra passato e futuro
 Generazioni e amicizia

Si fa presto a parlare di amicizia in un'epoca in cui social network e nuove tecnologie della comunicazione la fanno da padroni. Demolendo barriere emotive e lontananze geografiche, l’uso di Internet ha cambiato il nostro modo di vivere le relazioni sociali e le amicizie. Ha persino dimostrato in molte ricerche condotte sul modo in cui le persone anziane gestiscono i propri rapporti interpersonali, di contribuire all'abbassamento dei tassi di depressione e solitudine. Un male subdolo e silenzioso che oggi più che mai induce a un pericoloso isolamento sociale, con effetti che, secondo studi scientifici, sembrano accelerare l’invecchiamento fisiologico fino al comparire di seri problemi di salute.

Nei paesi più sviluppati, dove l’invecchiamento è un fenomeno incalzante, il rischio dell'isolamento sociale  incombe in modo molto preoccupante e rispondere all’aumento della domanda di assistenza, non sempre è sostenibile da un adeguato adattamento dei sistemi sanitari. Ecco allora che l'amicizia, sopratutto tra età diverse, diventa strumento prezioso per combattere i mali della solitudine.

Studi pubblicati sulla malattia di Alzheimer hanno messo in evidenza come l’isolamento sociale in età avanzata, sia associato al funzionamento cognitivo, dimostrandone il miglioramento in soggetti caratterizzati da un’elevata partecipazione alle relazioni e alle attività sociali.

Non è un caso quindi, che il rapporto tra giovani e anziani possa a ragion veduta, considerarsi il nuovo paradigma culturale. Considerando che l'isolamento sociale non colpisce solo molte persone anziane, ma anche tanti giovani, un’amicizia tra generazioni può colmare questo vuoto e ridurre i pregiudizi al di là dell’età. Così, le relazioni intergenerazionali possono rivelarsi un vero e proprio antidoto alla frammentazione sociale e culturale.

In un mondo che spesso separa le generazioni con etichette come “giovani” e “anziani”, parlare di amicizia intergenerazionale può sembrare quasi rivoluzionario. Eppure, è proprio in questo incontro tra età diverse che nascono alcune delle relazioni più arricchenti, autentiche e sorprendenti. Occorre mettersi in ascolto con sufficiente apertura mentale per superare gli stereotipi su “come sono i giovani” o “come si comportano gli anziani”. In fondo, quel timore di sentirsi inadeguati in uno scambio comunicativo segnato dalla differenza di età, è qualcosa di profondamente umano e soggettivo, perché mettersi in gioco in una relazione che fa da ponte tra epoche lontane e storie di vita diverse, è un passo difficile da compiere quando la realtà è destinata ad essere  mutevole, così come lo sono i nostri pensieri e le nostre emozioni.

Le amicizie non nascono in fretta ma crescono con la costanza e l’autenticità. Il segreto perché si mantengano forti e durature negli anni, è rinchiuso in quell'alchimia del dare e dell'avere nella quale riusciamo a sacrificare qualcosa di noi per soddisfare i bisogni dell’altro.

E' lì che dimostriamo con il cuore aperto alla gratuità dei rapporti umani, come l'amicizia sia quella capacità di creare legami significativi a qualunque età. I più anziani offrono saggezza, memoria storica e una visione del mondo maturata nel tempo. I più giovani portano energia, nuove prospettive e competenze contemporanee. Questo scambio può essere formativo per entrambi.

L'amicizia è sostegno emotivo, è conforto nella solitudine, è condivisione di interessi comuni. E se è vero che non tutte le amicizie durano una vita,  è vero anche quanto sono preziosi la vicinanza e il sostegno che ne possiamo trarre quando affrontiamo un periodo difficile e quanto conforto troviamo nel reciproco confronto. Persino Aristotele asseriva che una buona amicizia può far bene a qualunque età. Il grande filosofo considerava gli amici come persone in grado di incoraggiare la virtù morale e completare i nostri limiti, oltre a offrire una piacevole compagnia.

L’amicizia intergenerazionale dunque, è molto più di un’idea romantica: è una risorsa concreta per costruire una società più inclusiva, empatica e resiliente.

È un ponte tra passato e futuro, ma soprattutto tra persone, dove ognuno ha qualcosa da imparare e qualcosa da donare.

Perciò, proviamo a trovare il tempo per coltivare l'amicizia con i nostri anziani, perché è un rapporto che richiede costante attenzione e cura.

                                                                                                            

M. Elisabetta Calabrese

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