Botanica
Una nuova rubrica sul nostro sito
Introduzione alla rubrica
I temi dell’educazione alla salvaguardia dell'ambiente, alla sostenibilità, alla promozione del benessere umano in armonia con la natura, sono ormai parte integrante di un'attualità che ci vede tutti impegnati in un percorso di rinnovamento culturale e di acquisizione di maggiore consapevolezza verso la cura della "casa comune": il nostro pianeta. Parlare di "cura", sottintende il significato di "custodia" ovvero il compito di riuscire a coltivare e mantenere la terra senza sovvertire forzatamente i suoi innati e mutevoli equilibri. Pertanto, con occhi rivolti soprattutto alle giovani generazioni, per puntare ad una società che possa essere sempre più attenta ai principi della sostenibilità ecologica, sociale ed economica, diviene indispensabile sviluppare un’adeguata sensibilità verso l’adozione di corretti stili di vita e verso la lotta ai cambiamenti climatici, nel rispetto delle leggi del Creato.
La rubrica che a tal fine vogliamo dedicare all'analisi di tali tematiche in una prospettiva scientificamente e internazionalmente condivisa, potrà, già da questo primo articolo, accompagnare i nostri lettori ad una riflessione aperta all'interdisciplinarità del dialogo interculturale e dell’educazione alla solidarietà, alla pace e al rispetto della vita, nel delicato compito di contribuire a quel radicale cambiamento di pensiero che ci permetterà di "dominare" con amorevole cura la custodia della terra.
La custodia del creato
Il Libro della Genesi, nelle sue pagine iniziali, ci riporta al progetto sapiente del cosmo, frutto del pensiero di Dio, al cui vertice si collocano l’uomo e la donna, creati ad immagine e somiglianza del Creatore per «riempire la terra» e «dominarla» come «amministratori» di Dio stesso (cfr Gen1,28). L’armonia tra il Creatore, l’umanità e il creato, che la Sacra Scrittura descrive, è stata infranta dal peccato di Adamo ed Eva, dell’uomo e della donna, che hanno bramato occupare il posto di Dio, rifiutando di riconoscersi come sue creature. La conseguenza è che si è distorto anche il compito di «dominare» la terra, di «coltivarla e custodirla» (Benedetto XVI, messaggio per la Giornata mondiale della pace, 1 gennaio 2010, n.6)
Il magistero della Chiesa e la questione ambientale: una bussola di orientamento
La pubblicazione nel 2015 della Laudato si ha attirato sulla questione ambientale l'attenzione di un pubblico che forse non ne aveva ancora adeguata consapevolezza. Eppure il tema oggi tanto dibattuto per la sua preoccupante accelerazione e per cui la Laudato Si rappresenta un documento di fondamentale orientamento di pensiero, non tutti immaginano, soprattutto fra i più giovani, che affondi le sue radici in tempi molto lontani. Inizia infatti a diffondersi presso il grande pubblico già con l’uscita nel 1962 di un libro, “Primavera silenziosa” che denunciava i danni provocati da alcuni pesticidi.
Partendo da una narrazione non solo di stampo scientifico ma anche storico e culturale è interessante ripercorrere brevemente in apertura di questa rubrica “botanica” che strizza l'occhio all'ambiente e all'ecologia, quale sia stato da allora lo sguardo che anche il magistero della Chiesa ha rivolto sin da subito con grande interesse all'argomento.
Vorrei iniziare ricordando un intervento di Paolo VI del 1970 per il 25° anniversario della FAO in cui, prospettando un uso indiscriminato delle possibilità della tecnica, invitava a “dominare il dominio”. Successivamente, parlando nel 1975 alla pontificia Accademia delle Scienze, espresse la necessità di solidarietà con le generazioni future. Anche Giovanni Paolo II ha un ampio magistero sull'ambiente, cominciando con il proclamare nel 1979 San Francesco patrono dei cultori dell'ecologia. Segnalo inoltre, per la sua importanza, il messaggio per la giornata mondiale della pace del 1° gennaio 1990 intitolato “Pace con Dio creatore pace con tutto il creato”. Il magistero sull'ambiente è ripreso anche da Benedetto XVI nella Caritas in veritate e con il messaggio per la giornata mondiale della pace del 2010, intitolato
“Se vuoi coltivare la pace custodisci il creato”.
Ed eccoci giunti infine alla novità della citata Laudato sì, con il suo forte invito al rispetto del creato, opera delle mani di Dio: “Oggi la Chiesa non dice in maniera semplicistica che le altre creature sono completamente subordinate al bene dell'essere umano come se non avessero un valore in sé stesse e noi potessimo disporne a piacimento” (LS 69).
Abbiamo così attraversato più di mezzo secolo da quel lontano 1962 ma l'attenzione all'ambiente resta ancora oggi focus di primaria attualità. I documenti che il magistero della Chiesa ha prodotto possono rappresentare una bussola verso oculate scelte per tutta la comunità scientifica, politico-sociale ed economica.
Orientati da questa bussola, inizieremo il nostro viaggio conoscitivo nelle risorse della natura e in particolare nei segreti della botanica.
Sostenibilità e Biodiversità: due termini fondamentali
Per entrare nel vivo delle argomentazioni scientifiche, vorrei prima di tutto far presente che parlando della questione ambientale, ricorrono alcuni termini di cui è opportuno dare una definizione: un termine ricorrente e che abbiamo già citato è quello di “sostenibilità” con cui si intende uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni; questo significa gestire le risorse in modo tale da soddisfare le crescenti necessità dell’uomo, mantenendo o aumentando la qualità dell’ambiente, e conservando le risorse naturali.
Un altro termine ricorrente è “biodiversità”. Da un punto di vista scientifico può essere vista a vari livelli ma genericamente ci si riferisce alla diversità di specie animali, vegetali, microbiche e delle loro varietà. Per fare un esempio immediatamente comprensibile, possiamo pensare alle piante coltivate, di cui conosciamo molte specie e varietà, con diverse caratteristiche organolettiche e adatte a specifiche situazioni ambientali (pensiamo ai vitigni!).
Potremo approfondire questo argomento, come quello dei vari tipi di risorse, in articoli successivi.
Gigliola Puppi
Appuntamento dunque alla prossima pubblicazione!