Grazie Papa Francesco
hai camminato tra noi con cuore di Padre

Papa Francesco ci ha lasciato il Lunedì dell’Angelo, nelle prime ore del mattino.
La notizia ci ha colti con dolore e stupore, anche se la malattia che lo affliggeva da tempo lasciava intuire che il suo cammino terreno si stava concludendo. In cuor suo, probabilmente, si preparava da tempo al grande incontro.
Oltre al senso di vuoto, sentiamo una profonda gratitudine per tutto ciò che è stato: un punto di riferimento limpido, non solo per la Chiesa, ma per l’intera umanità. Il suo esempio e i suoi insegnamenti continueranno a essere per la Fondazione Oikia una guida preziosa, specialmente nelle riflessioni su temi come la donna, la famiglia e l’amore.
Desideriamo condividere alcuni passaggi tratti dalle catechesi sulla famiglia che Papa Francesco ha pronunciato tra dicembre 2014 e settembre 2015: parole semplici, ma dense di significato, che custodiamo con cura.
“Permesso? Grazie. Scusa.” [1]
Tre parole fondamentali per la vita familiare, capaci di aprire la strada alla pace e alla convivenza armoniosa. Sembrano semplici, ma metterle in pratica ogni giorno richiede impegno e umiltà. Eppure, sono proprio queste parole a proteggere la casa dalle crepe dell’indifferenza e dell’orgoglio.
“Nella vita matrimoniale si litiga, a volte volano anche i piatti. Ma vi do un consiglio: mai finire la giornata senza fare la pace.” [2]
Una carezza, un piccolo gesto può bastare. Non servono parole elaborate, solo il desiderio sincero di ritrovare l’unità, anche dopo uno scontro. Perché ciò che ferisce davvero è portare il rancore nel giorno successivo.
“Le madri sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico.” [3]
Le madri si donano totalmente, fin dal momento in cui accolgono una nuova vita nel proprio grembo. Sono custodi della tenerezza, della dedizione, della forza morale. Senza le madri, la società perderebbe il suo volto più umano e la fede il suo calore più profondo.
[1] Udienza Generale del 13 maggio 2015
[2] Udienza Generale del 13 maggio 2015
[3] Udienza Generale del 7 gennaio 2015